Nell’articolo della settimana scorsa abbiamo utilizzato un modello che raggruppa le Leadership Competencies in tre categorie: competenze organizzative, relazionali e individuali.
Oggi andiamo un po’ più nello specifico, considerando la prima di queste categorie: la Leadership Organizzativa e cioè quell’insieme di
conoscenze, capacità e talenti che ti permettono di
interagire efficacemente nell’organizzazione di cui fai parte.
Si tratta di un set di skill davvero articolato e importante: un vero leader si sente parte dell’azienda e la comprende intimamente, sa esserne l’ambasciatore all’esterno, il sostenitore all’interno, è in grado di riconoscere le situazioni critiche e risolverle. In poche parole, si sente
personalmente coinvolto nel suo successo.
Che cosa ne pensi? Sembra abbastanza complicato, vero? Ma non ti preoccupare: procedendo nella lettura ti accorgerai che queste competenze, così cruciali, in realtà ti sono familiari! Già, perché le eserciti di continuo – magari con maggiore e minore efficacia – nell’ambito delle tue responsabilità.
Vediamo dunque quali sono le
principali Competenze Organizzative.
1) Dimostrare intelligenza sociale
L’intelligenza sociale riguarda la capacità di
comprendere l’azienda di cui fai parte e muoverti al suo interno. Sei a tuo agio nell’interazione con le varie unità organizzative, ne comprendi le dinamiche, sai vedere le cose anche dalla prospettiva altrui?
Se ti sei risposto di sì, molto bene! Vuol dire che padroneggi la complessità aziendale e le regole non scritte che la governano e questa è una delle caratteristiche più importanti di un buon leader. Anche se ti stupirai di sapere che è relativamente poco conosciuta, capita e analizzata dai ricercatori.
Se invece reputi che questa sia un’area di miglioramento, non ti preoccupare: averne compreso gli elementi fondamentali è un primo passo, e potrai includerla nel tuo piano di sviluppo futuro.
Ricorda però che è cruciale
mettere al primo posto, invece di se stessi, l’impatto complessivo del proprio lavoro per l’azienda, per i clienti e anche per il proprio team, i capi e i colleghi (che sono i nostri “clienti” interni”): questo è un concetto allargato di
customer care che allarga il tuo ruolo in azienda a una visione sistemica che può fare davvero la differenza!
2) Gestire situazioni conflittuali
In questo caso parliamo della capacità di intervenire e aiutare a risolvere conflitti all’interno dell’azienda, sia tra diverse funzioni, che tra colleghi manager o executive, o ancora tra persone del tuo team. È infatti una competenza che sta a cavallo tra quelle organizzative e quelle relazionali.
Talvolta definita anche
reconciliation competency o arte del dilemma. Quante volte ti sei trovato nella situazione di dover conciliare due aspetti apparentemente opposti? Per esempio, global vs local: rendere un’azienda più globale, ma migliorare anche l’attenzione ai mercati locali.
Non si tratta semplicemente di fare accettare un compromesso alle parti, ma di trovare davvero una soluzione
win-win!
3) Prendere decisioni
Questa la conosci bene, non è vero? Prendere decisioni è alla base dell’attività del leader, ma è anche una fonte di
grande stress per tutti. I manager di oggi hanno
paura di perdere il controllo e non vogliono (e spesso non sanno) delegare; i collaboratori sono frustrati, i capi sono insicuri e cambiano le direttive “in corsa”. Così si creano colli di bottiglia nei processi, carichi di lavoro eccessivi sul team e insoddisfazione per tutti.
Il leader vero sa quando deve decidere da solo o se invece è il caso di consultare anche i colleghi, o i membri del team, per un’opinione. E – anche se forse non ci hai mai pensato – una scelta difficile e dolorosa, ma talvolta la migliore, è anche riconoscere di dover fare un passo indietro e lasciare che altri scelgano cosa è meglio fare.
Insomma, sei già convinto che questa competenza ti aiuta a essere più produttivo, ad affrontare situazioni di emergenza, a migliorare la fiducia del tuo team. Quindi passiamo alla successiva…
4) Condividere una visione
La visione aziendale spiega a noi e al mondo dove l’organizzazione intende essere in un futuro più o meno prossimo, in base ai suoi obiettivi e aspirazioni.
È il motivo per cui tu e gli altri in azienda volete esserne parte. È il motivo per cui i clienti, i fornitori, i partner, l’intero ecosistema vuole fare business con voi.
Il leader sa spiegare la visione aziendale in modo chiaro, ma soprattutto in modo convincente e persuasivo. Se no, perché se ne sta lì?
5) Guidare il cambiamento
Le organizzazioni cambiano. Di continuo. Cambiamenti piccoli o epocali. Veloci come il lampo o lenti come una tartaruga. E tu, che sei il leader, sei richiesto di esserci, nel cambiamento. Sempre.
A volte avrai la responsabilità di realizzarlo in prima persona. In altri casi dovrai “solo” comprenderlo, spiegarlo alle tue persone e guidarle indenni attraverso l’intero percorso. Ti pare poco?
Dare il meglio di sé attraverso le competenze organizzative
Ormai sei convinto che parte del tuo successo dipenda dallo sviluppo di queste capacità, vero?
Benissimo! Ora, per passare di livello, è quindi fondamentale progettare un
piano di sviluppo delle tue competenze, che può comprendere specifiche attività di formazione, partecipazione a progetti o l’assunzione di ruoli e responsabilità specifiche a supporto di una o più competenze.
Per esempio:
- Dimostrare intelligenza sociale: questa competenza può essere rafforzata attraverso esercizi di business simulation e il relativo feedback
- Gestire situazioni conflittuali: i conflitti sono il pane quotidiano, esistono e sono sempre esistiti ed è fondamentale sapere come gestirli. Ci saranno delle situazioni in cui dovrai prendere decisioni dolorose, ma si può imparare anche a considerare questi contesti come dei momenti di apprendimento costruttivo. Per aiutarti può essere utile un corso sulla mediazione. E se già hai un team a tuo riporto, ricorda di sviluppare una cultura che incoraggi i tuoi collaboratori a pensare in termini di dilemmi, non di alternative mutuamente esclusive!
- Prendere decisioni: come ho già osservato in precedenza, la prima capacità da recuperare è quella della delega, e non ti mancheranno le occasioni per metterti alla prova. Nel tuo piano di sviluppo, considera anche la partecipazione o conduzione di progetti che richiedano frequenti momenti decisionali. Può essere molto utile anche lo strumento della loss (o win) review per analizzare storie di (in)successo e valutare l’impatto delle decisioni prese sul risultato finale.
Coaching per lo sviluppo
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