L’importanza delle transizioni e i propositi del 1° di gennaio

Le transizioni, ovvero i momenti che demarcano un cambiamento nelle nostre vite, molto spesso passano quasi inosservati, mentre invece dovremmo renderli più memorabili e significativi.

Quello che stiamo per compiere, tra il 31 dicembre ed il 1° gennaio, è quello universalmente scelto per una nuova ripartenza. Ci sentiamo come se fossimo di fronte a una lavagna pulita, tutti i nostri fallimenti sono alle nostre spalle e possiamo ignorarli, sentendo questo rinnovato senso di energia e motivazione per perseguire i nuovi obiettivi, il/la “nuovo/a me”.

In realtà, per molte persone i propositi come perdere peso, risparmiare, guadagnare di più, migliorare la carriera, trovare un nuovo lavoro o incontrare l’anima gemella, non cambiano anche con il nuovo anno, perché con il 1° gennaio adottiamo un trucco mentale: i fallimenti rimangono sul registro dell’anno che si chiude, perché il nuovo me inizia oggi.

È  importante quindi ricordare che il nuovo anno non è destinato a servire da catalizzatore per cambiamenti radicali del carattere, ma deve essere visto come un momento in cui le persone riflettono sul loro comportamento dell’anno passato e promettono di fare cambiamenti positivi nel loro stile di vita.

Per questo, la prima, vera risoluzione del nuovo anno è:

“L’assoluzione del vecchio anno”

Concedetevi un’ora di tempo (ne abbiamo 8760 in un anno,) e chiedetevi:

“Che cosa ho imparato nell’anno che sta per finire?”

“Come avrei dovuto agire in quella occasione e perché ho agito cosi?”

“Come mi sento rispetto alle priorità di inizio anno?”

“Quali sono stati le mie emozioni salienti e negative?”

“Cos’è più importante nella mia vita in questo momento?”

“Cosa conta davvero per me?”

“Come ho fatto per le mie priorità più importanti lo scorso anno?”

“Di cosa ho bisogno da me stesso e dagli altri per fare una valutazione onesta della mia vita, delle mie priorità e di ciò che conta di più per me e per coloro che amo?”

“Quanto le mie azioni e scelte riflettono chiaramente tali priorità?”

“Stabilire piccoli obiettivi raggiungibili nel corso dell’anno, invece di un unico, travolgente obiettivo il 1° gennaio, può aiutare a raggiungere qualsiasi obiettivo a cui si aspira”, dice la psicologa Lynn Bufka, PhD. “Ricordate, non è l’entità del cambiamento che conta, ma piuttosto l’atto di riconoscere che il cambiamento dello stile di vita è importante e lavorare verso di esso, un passo alla volta”.

Analizzare gli errori, capire dove possiamo migliorare è la miglior partenza per il nuovo anno. Questa dovrebbe essere la prima risoluzione per il 2022.

Solo dopo potete chiedervi:

“Quali sono i valori che voglio esprimere?”

“Di cosa ho bisogno, devo imparare o fare per arrivare dove voglio essere tra un anno?”

“Che tipo di persona sto diventando?”

“Chi voglio essere?”

“Di quali valori vivrò?” 

“Dove voglio essere tra un anno?”

“Cosa devo fare o imparare per arrivarci?”

“Sono sulla strada migliore per diventare la persona e vivere la vita che voglio?”

“Come posso essere più intenzionale nel vivere i miei valori realizzando la mia missione nella vita?” 

“Di che tipo di supporto ho bisogno dagli altri e dove lo trovo?”

“Quali correzioni di rotta o cambiamenti nella mia vita devo implementare quest’anno?”

“Cosa sto facendo per rinnovare, rinvigorire e reinventare me stesso e la mia vita?”

Per il mio 2022, io ho scelto il verbo, TO DARE: osare in inglese ma dare/prendere cura in italiano.

Buon anno e buoni propositi a tutti.

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