Abbiamo la tendenza a vivere sempre più a contatto con persone simili a noi; la maggior parte di noi è circondata da persone che ci somigliano, votano come noi, guadagnano come noi, spendono soldi come noi, hanno un’istruzione come noi e apprezzano le nostre stesse cose. Il risultato è un deficit di empatia, che è alla radice di molti dei nostri più grandi problemi causati da circoli sociali troppo omogenei e che provocano molti dei pregiudizi.
Eppure la scienza ha scoperto che, dato che non si tratta di qualcosa di immutabile, l’empatia può essere sviluppata. Ci sono passi che le persone possono intraprendere per riconoscere i propri pregiudizi e per andare oltre le proprie visioni del mondo, per cercare di capire come pensano e agiscono gli altri.
Praticare l’empatia
Che cos’è l’empatia? È comprendere come si sentono gli altri per più essere compassionevoli nei loro confronti. Secondo i neuro-scienziati, l’empatia si innesca quando due parti del cervello lavorano insieme: il centro emotivo percepisce i sentimenti delle persone e il centro cognitivo cerca di capire perché si sentono in quel modo e come possiamo aiutarle.
Alcune ricerche hanno dimostrato che l’empatia ci rende manager, lavoratori, familiari e amici migliori. E i suoi effetti non sono solo personali; ne veniamo tutti coinvolti insieme innescando un meccanismo di connessione e di compassione fondamentali per un futuro sostenibile e più umano. Alcune persone sono più naturalmente empatiche di altre, ma ci sono esercizi facili e comprovati che chiunque può fare per sviluppare la propria empatia:
Parla con persone nuove
Cercare di immaginare come si sente qualcun altro spesso non è abbastanza, ma la soluzione è più semplice di quello che si pensa: chiederglielo. Iniziare una conversazione con una persona che non si conosce, invitare a pranzo un collega o un vicino che non conosci bene. Vai oltre: chiedi loro come stanno e com’è la loro vita quotidiana.
Metti via il telefono
Dimenticati della tecnologia durante le conversazioni: ascolta, osserva i gesti e le espressioni facciali delle persone con cui parli.
Mettiti nei panni degli altri
E non solo a parole. Frequenta posti che non conosci, trascorri del tempo facendo attività mai fatte prima, esci dalla tua zona comfort per aprire la mente.
Chiediti il perché
Fallo quando il comportamento di qualcuno diventa per te fastidioso o incomprensibile. Vai oltre, pensa a come dev’essere per la persona in questione vivere la sua quotidianità e quali sono i motivi che la spingono a comportarsi in un certo modo.
Abbraccia una causa condivisa
Lavorare a un progetto con altre persone rafforza le competenze individuali e riduce al minimo le differenze che possono dividere le persone. Se hai sperimentato un dolore, o una perdita, unisciti a persone che hanno vissuto un’esperienza simile alla tua.
Un esercizio per te
Premessa: i pregiudizi sono spesso inconsci – e spesso non ci rendiamo conto di averli – quindi un modo per saperne di più sui nostri limiti è andare a scovare dove si nascondo. Ecco come.
Riconosci i tuoi privilegi.
È il rovescio della medaglia, quella condizione che mette alcuni gruppi di persone in una posizione di svantaggio nella nostra società, mentre il privilegio mette in vantaggio altri gruppi.
I tuoi privilegi sono cose, materiali e non, che ti danno uno status speciale, cose che non hai guadagnato, anche se tu non ti rendi conto di beneficiarne. Un esempio è qualcuno cresciuto con abbastanza soldi che non ha mai pensato a chi non ne ha per sfamarsi.
Fatti queste domande:
- Quando è stata l’ultima volta che hai dovuto pensare alla tua razza, etnia, sesso, religione, livello di abilità o orientamento sessuale?
- Quando guardi film o TV, quanto spesso vedi personaggi che riflettono chi sei?
- Quante volte ti trovi in contesti sociali in cui la maggior parte delle persone ha un’identità diversa da te?
Agisci
Il passaggio successivo, dopo aver riconosciuto i tuoi privilegi, è metterli in discussione per conto di gruppi che non li hanno.
Alcuni modi per farlo:
- Dona denaro a cause che aiutano le persone bisognose o partecipa a una manifestazione a loro sostegno;
- Intervieni quando qualcuno fa un commento discriminatorio o interrompe. Questo è particolarmente importante da fare quando non fai parte di una comunità che viene minata;
- Se qualcuno fa una battuta offensiva o un commento denigratorio, puoi dire semplicemente: “Quello che hai appena detto è offensivo”.
A volte la cosa più potente che puoi fare è farti da parte e creare uno spazio in cui le persone al di fuori del tuo gruppo possano parlare.
Alcuni modi per farlo:
- Se vuoi condividere un articolo online, trovane uno scritto da un membro di un gruppo sottorappresentato o da un membro della comunità di cui tratta l’articolo;
- Se senti qualcuno ignorare o prendersi il merito dell’idea di qualcun altro, potresti dire: “Ha ragione, discutiamone”;
- Ricorda che non è necessario capire tutto di qualcuno per farlo sentire rispettato;
- Sostieni le cose che aiuteranno gli altri, anche se non ti riguardano direttamente, come spingere per il congedo parentale retribuito anche se non sei un genitore, o aiutare a organizzare un evento per i colleghi LGBTQ anche se non fai parte di quella comunità;
- Non fare supposizioni sulle persone in base a come è la tua vita. Quando chiedi ai colleghi delle loro vite, non dare per scontato, ad esempio, che abbiano un partner di sesso opposto, bambini sani o una casa bella e spaziosa;
Leggi tanti libri
Leggere è uno dei modi migliori per aprire la mente alle esperienze degli altri. Leggere la narrativa letteraria, in particolare, richiede che le persone entrino nella vita e nella mente dei personaggi e, così facendo, questo aumenta la capacità delle persone di comprendere i pensieri e i sentimenti degli altri.
Scegli romanzi con narratori che hanno vite e background diversi dai tuoi o che vivono in un luogo o in un’epoca diversi. Scegli anche autori diversi.
Espandi la tua ricerca
Leggi e guarda i resoconti in prima persona delle esperienze degli altri su riviste e giornali, sui social media e in podcast e documentari.
Affronta conversazioni difficili
Conversazioni franche e rispettose possono fare molto per aprire la mente delle persone.
Allenati alla tranquillità
Se sei a disagio con l’argomento della conversazione, o se qualcuno ti ha detto che hai detto qualcosa di offensivo, il primo passo è ascoltare. Alcuni errori comuni sono concentrarti sui tuoi sentimenti invece che su quelli dell’altra persona, spostare la conversazione su di te, incolpare la vittima o negare che la sua esperienza siano accadute.
Ecco invece alcune cose importanti da fare:
- Fase uno: non dire nulla. Basta ascoltare;
- Fase due: se hai offeso qualcuno, scusati;
- Fase tre: fai la tua ricerca. Leggi testimonianze scritte da persone che hanno avuto esperienze in prima persona con ciò di cui stai discutendo.
Sii aperto a cambiare idea
- Non essere scortese o ostile;
- Non creare camere d’eco: esprimi punti di vista opposti e spiega il ragionamento che sta alla base.
- Partecipa in modo attivo alla conversazione: non sovrastare gli altri con le tue posizioni;
- Se nessuno ha cambiato idea dopo la conversazione, accetta di non essere d’accordo.
- Se cambi idea, sii orgoglioso e comunica alle persone che l’hai fatto.
Impara ad ascoltare
Ascoltare veramente qualcuno è molto importante e richiede un impegno attivo.
- Usa il tuo linguaggio del corpo per mostrare che sei aperto all’ascolto: apri le braccia, piegati leggermente in avanti, stabilisci il contatto visivo;
- Presta molta attenzione alle espressioni facciali e al linguaggio del corpo di chi parla, che possono trasmettere più emozioni delle sue parole;
- Non interrompere chi parla;
- Fai domande a risposta aperta;
- Metti via il telefono.
Siamo tutti esseri umani e tutti abbiamo il naturale desiderio di connetterci l’uno con l’altro. Esercitare la nostra empatia, considerare le prospettive degli altri e aprirci a conversazioni scomode fa in modo che questo accada in modo costruttivo.
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